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Villanova Monteleone :: Comune della Provincia di Sassari famoso per la Necropoli di Puttu Codinu e per il Nuraghe Appiu, senza dimenticare la meravigliosa spiaggia di Pòglina - Spiaggia Corallo. - Le Vie della Sardegna :: Partendo da Sassari Turismo, Notizie Storiche e Attuali sulla Sardegna, Sagre Paesane e Manifestazioni Religiose, Cultura e Cucina Tipica Sarda, Monumenti da visitare, Spiagge e Montagne dell'Isola. Turismo in Sardegna, itinerari enogastrononici e culturali, suggerimenti su B&B, Agriturismi, Hotel, Residence, Produttori Prodotti Tipici, presenti nel territorio. Informazioni e itinerari su dove andare, cosa vedere, dove mangiare, dove dormire sul Portale Sardo delle Vacanze e dell'Informazione. Sardegna Turismo dove andare e come arrivare, tutte le notizie che vuoi conoscere sull'Isola più bella del Mediterraneo. Scopri sul Portale Le Vie della sardegna le più belle località turistiche dell'Isola e la loro storia, i personaggi illustri e di cultura nati in terra Sarda.

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Villanova Monteleone :: Comune della Provincia di Sassari famoso per la Necropoli di Puttu Codinu e per il Nuraghe Appiu, senza dimenticare la meravigliosa spiaggia di Pòglina - Spiaggia Corallo.

Località > Sassari
Villanova Monteleone turismo, informazioni su Villanova Monteleone dove andare, cosa vedere, dove dormire.
Villanova Monteleone
Villanova Monteleone si trova nella parte nord occidentale della Sardegna. Il suo territorio ha un'estensione che supera i 200 km quadrati. E' un paese particolare, che, pur essendo in alta collina, a quasi 600 metri, ha la caratteristica di avere vicini il lago del Temo e la spiaggia di Poglina, a 16 km dal paese.

Abitanti: 2.565
Superficie: kmq 202,29
Provincia: Sassari
Municipio: via Nazionale, 106 - tel 079 960044
Guardia medica: via Nazionale, - tel. 079 960183
Polizia municipale: via Nazionale, 106 - tel. 079 960044
Biblioteca: via Siccardi - tel. 079 960309
Ufficio postale: via Amsicora - tel. 079 960438
Villanova Monteleone Turismo, dove andare e cosa vedere in questo caratteristico paese del nord Sardegna.
Villanova Monteleone da Scoprire
Placidamente disteso tra i comuni di Alghero e di Bosa, il territorio di Villanova raggiunge la massima altezza nella punta di Pedra Ettori, Pietra della Vittoria. A memoria di una vittoriosa battaglia degli abitanti del luogo contro i turchi, la zona è oggi conosciuta anche come Pigada de sos Turcos , "Salita dei Turchi". Una speciale menzione spetta al Monte Minerva (644 metri) per l'importanza storica e per la sua bellezza; esso è un imponente bastione con una sommità piatta e orizzontale dalle pareti a precipizio. Le origini del paese non sono certe ma la presenza di siti prenuragici e nuragici fanno pensare a una datazione molto antica (2000-1800 a.C.). Il nome del villaggio appare per la prima volta in un documento del Basso Medioevo (1364). Dopo il 1436, il centro viene chiamato Villanova Monteleone, quando gli abitanti del borgo di Monteleone, dopo un lungo assedio da parte degli eserciti aragonesi, sassaresi e bosani, si trasferirono in un territorio ricco di boschi e di sorgenti e fondarono La Villa Nuova di Monteleone. Il monumento più importante è costituito dalla Chiesa di San Leonardo da Limoges, lungo la via principale, sicuramente risalente al 1500, anche se in parte modificata nel 1789. A navata unica, presenta, nelle cappelle laterali, due pregiati altari lignei risalenti al Settecento. Vicinissimo è l'Oratorio di Santa Croce, a una navata e cappelle laterali con numerose statue, un pregiato altare ligneo e un grande crocefisso al centro dell'altare maggiore. Non distante è la Chiesa della Madonna del Rosario, con navata ampia, coperta da una volta a botte e spaziose cappelle laterali. Al pian terreno dell'edificio chiamato Su Palatu 'e sas Iscolas, si colloca il complesso culturale etnografico "Bastià Pirisi", che raccoglie oggetti utilizzati in ambito agro-pastorale e domestico. Non mancano oggetti di carpenteria e falegnameria e arnesi per la marchiatura e tosatura del bestiame bovino. Tra i numerosi strumenti che si riferiscono invece alla pastorizia ci sono recipienti in metallo e sughero per il trasporto del latte. A 5 chilometri dal paese, sulla strada Padria-Monteleone Roccadoria, si trova la necropoli ipogeica di Puttu Codinu, caratterizzata da nove complessi tombali (domus de janas), scavati nella roccia calcarea e databili a partire dal 3500 a.C.
È certamente da ricordare l'importante attività artigianale del paese che comprende sia la pregevole produzione tessile, con i tappeti di lana sarda, le coperte, gli arazzi e i tendaggi eseguiti su telai tradizionali, sia l'intaglio e la cestineria. Altro patrimonio significativo del paese è quello equino, con l'allevamento di cavalli di razza anglo-araba soprattutto: a questo proposito, Villanova Monteleone ospita tra giugno e luglio un'importantissima mostra-mercato del cavallo anglo-arabo-sardo, durante il quale viene presentato un prestigioso Concorso ippico nazionale.

Villanova Monteleone e il Palatu 'e sas Iscolas fu realizzato tra il 1890 e il 1920 su progetto dell'ingegnere Achille Dettori. La singolare costruzione ha forme solide e compatte e, sfruttando il dislivello del terreno, passa da due a tre piani, sottolineando il basamento con un alto zoccolo di trachite rossa. Fasce bicrome rosse e grigie caratterizzano fortemente l'edificio, ricorrendo ad un linguaggio neomedioevale, che richiama la bicromia dell'architettura romanica in Sardegna. Le finestre si sviluppano regolarmente e simmetricamente ed hanno tutte forma ad arco come i portali d'ingresso. Datazione soggetto: 1890-1920.
Villanova Monteleone e il Palatu 'e sas Iscolas fu realizzato tra il 1890 e il 1920 su progetto dell'ingegnere Achille Dettori. La singolare costruzione ha forme solide e compatte e, sfruttando il dislivello del terreno, passa da due a tre piani, sottolineando il basamento con un alto zoccolo di trachite rossa. Fasce bicrome rosse e grigie caratterizzano fortemente l'edificio, ricorrendo ad un linguaggio neomedioevale, che richiama la bicromia dell'architettura romanica in Sardegna. Le finestre si sviluppano regolarmente e simmetricamente ed hanno tutte forma ad arco come i portali d'ingresso. Datazione soggetto: 1890-1920.
Villanova Monteleone Palatu 'e sas Iscolas
Fu realizzato tra il 1890 e il 1920 su progetto dell'ingegnere Achille Dettori. La singolare costruzione ha forme solide e compatte e, sfruttando il dislivello del terreno, passa da due a tre piani, sottolineando il basamento con un alto zoccolo di trachite rossa. Fasce bicrome rosse e grigie caratterizzano fortemente l'edificio, ricorrendo ad un linguaggio neomedioevale, che richiama la bicromia dell'architettura romanica in Sardegna. Le finestre si sviluppano regolarmente e simmetricamente ed hanno tutte forma ad arco come i portali d'ingresso. Datazione soggetto: 1890-1920.

Museo etnografico comunale
Indirizzo: via Roma 13, Su Palatu 'e Sas Iscolas, Villanova Monteleone
Telefono: 079 960400
Ente titolare: Comune di Villanova Monteleone
Orari: 8.30 - 12.30 e 15.30 - 19.30; luglio-agosto 16.30 - 20.30. Lunedì per gruppi su prenotazione.
Biglietto: € 1,50 (intero) € 1,00 (ridotto)

Il museo È allestito al piano terra del "Palatu 'e Sas Iscolas", edificio ultimato nel 1896, e situato nel centro storico del paese. L'esposizione ha come obiettivo quello di mettere in evidenza tre attività che hanno caratterizzato la vita del paese e che ancora sono presenti in ambito agro-pastorale e domestico: la panificazione, la lavorazione del formaggio e la tessitura. Gli argomenti, sviluppati singolarmente in tre sezioni accompagnano il visitatore alla conoscenza delle fasi di lavorazione che, dalla materia prima (il grano, il latte, la lana) portano al prodotto finito (il pane, il formaggio, il tessuto). Gli oggetti sono testimoni di una società che ha saputo preservare la propria cultura per lungo tempo e che ancora oggi sente l'esigenza di mantenerla viva. Il percorso si apre con un plastico che raffigura la casa tradizionale di Villanova Monteleone. Sviluppata in altezza (fino a quattro piani) e dotata di stalla, essa ospitava uno o due nuclei familiari di pastori o contadini. Al piano terra erano presenti il granaio o il ripostiglio per la legna ed il telaio, mentre il sottoscala costituiva il ricovero per le galline e per il maiale. Al piano terra si trovavano la camera da letto e la cucina dove settimanalmente si preparava il pane. Gli ambienti venivano riscaldati con il braciere, utilizzato anche per asciugare i panni e intorno al quale si trascorrevano le serate raccontando storie e leggende. Nel loggiato esterno alla casa era collocata la mola asinaria per la macinazione del grano. La prima sezione illustra con strumenti ed esemplari originali, l'intero processo della panificazione: dalla semina al prodotto sfornato. La seconda sezione descrive il ciclo del formaggio, proponendo anche la ricostruzione della "pinnetta", ricovero pastorale tradizionalmente adibito a questo tipo di produzione. La terza sezione è dedicata alla tessitura. Viene illustrato l'intero processo di lavorazione della lana, dalla tosatura della pecora al prodotto realizzato al telaio, che era del tipo orizzontale. Si descrive anche la lavorazione del lino, diffusa presso le famiglie di Villanova Monteleone fino al 1940. Con la parte pregiata del lino si confezionavano lenzuola e tovagliati per il corredo, mentre con la parte grezza si ottenevano i tessuti dei sacchi destinati a contenere il grano. Non presenta barriere architettoniche. Gli oggetti sono testimoni di una società che ha saputo preservare la propria cultura per lungo tempo e che ancora oggi sente l'esigenza di mantenerla viva. Il pezzo forte consiste nel "Viaggio" attraverso le tre sezioni che consentono la conoscenza delle fasi di lavorazione delle tre materie prime: pane, formaggio e tessuto. Servizio di Book-shop.

Villanova Monteleone Sa Domu Manna di Bruno Cattari.
Museo Etnografico
Sa Domo Manna
Villanova Monteleone (SS)
Indirizzo: Via Giovanni XXIII - 07019
Via Goldoni, 07019
393966661 Bruno / 3289226392 Maria
Tel. 334 3348792 Tel. 393 9666611
Mar-Dom: 10:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00




Il Museo

Allestito al piano terra de "Sa Domo Manna", edificio ultimato alla fine del 1800, e situato nel centro storico del paese. L'esposizione ha come obiettivo quello di mettere in evidenza tre attività che hanno caratterizzato la vita del paese e che ancora sono presenti in ambito agro-pastorale e domestico: la panificazione, la lavorazione del formaggio e la tessitura. Gli argomenti, sviluppati singolarmente in tre sezioni accompagnano il visitatore alla conoscenza delle fasi di lavorazione che, dalla materia prima (il grano, il latte, la lana) portano al prodotto finito (il pane, il formaggio, il tessuto). Gli oggetti sono testimoni di una società che ha saputo preservare la propria cultura per lungo tempo e che ancora oggi sente l'esigenza di mantenerla viva.
Il percorso si apre con un plastico che raffigura la casa tradizionale di Villanova Monteleone. Sviluppata in altezza (fino a quattro piani) e dotata di stalla, essa ospitava uno o due nuclei familiari di pastori o contadini. Al piano terra erano presenti il granaio o il ripostiglio per la legna ed il telaio, mentre il sottoscala costituiva il ricovero per le galline e per il maiale. Al piano terra si trovavano la camera da letto e la cucina dove settimanalmente si preparava il pane. Gli ambienti venivano riscaldati con il braciere, utilizzato anche per asciugare i panni e intorno al quale si trascorrevano le serate raccontando storie e leggende. Nel loggiato esterno alla casa era collocata la mola asinaria per la macinazione del grano.
La prima sezione illustra con strumenti ed esemplari originali, l'intero processo della panificazione: dalla semina al prodotto sfornato. La seconda sezione descrive il ciclo del formaggio, proponendo anche la ricostruzione della "pinnetta", ricovero pastorale tradizionalmente adibito a questo tipo di produzione. La terza sezione è dedicata alla tessitura. Viene illustrato l'intero processo di lavorazione della lana, dalla tosatura della pecora al prodotto realizzato al telaio, che era del tipo orizzontale. Si descrive anche la lavorazione del lino, diffusa presso le famiglie di Villanova Monteleone fino al 1940. Con la parte pregiata del lino si confezionavano lenzuola e tovagliati per il corredo, mentre con la parte grezza si ottenevano i tessuti dei sacchi destinati a contenere il grano. Non presenta barriere architettoniche. Gli oggetti sono testimoni di una società che ha saputo preservare la propria cultura per lungo tempo e che ancora oggi sente l'esigenza di mantenerla viva. Il pezzo forte consiste nel "Viaggio" attraverso le tre sezioni che consentono la conoscenza delle fasi di lavorazione delle tre materie prime: pane, formaggio e tessuto.

Necropoli di Puttu Codinu Villanova Monteleone informazioni turistiche e curiosità.
Necropoli di Puttu Codinu

Come arrivare Da Alghero si prende la SS 292 che porta direttamente a Villanova Monteleone. Si attraversa il paese e si prosegue lungo la statale in direzione di Monteleone Rocca Doria e Padria; fra il km 29 e il km 30, sulla s., si trova il cancello d'ingresso all'area archeologica.

Le sepolture sono collocate su due affioramenti rocciosi, in un'area di colline e valli in prossimità del fiume Temo e del rio Curos, nella Sardegna nord-occidentale. La necropoli è costituita da nove ipogei. La tomba I, con ingresso orientato ad E, presenta un breve "dromos" e tre vani in successione longitudinale. Gli ambienti, privi quasi completamente dei soffitti, presentano pianta quadrangolare e portelli molto ampi. La tomba II è costituita da un piccolo "dromos", orientato a E, che introduce in un padiglione quadrangolare dal quale si accede ai vari ambienti. La tomba III è un ipogeo pluricellulare costituito da quattro vani e un padiglione rettangolare preceduto da un breve "dromos". L'anticella e la cella principale descrivono uno schema planimetrico a "T", al quale si parallelamente le altre camere. La tomba IV, rivolta S, presenta un piccolo corridoio, con ampio portello d'ingresso, che immette in una cella a pianta irregolare con piccolo vano laterale. La tomba V ha il "dromos" e un padiglione a semicircolare, orientati a NE, seguiti dalla cella e dall'anticella disposte a "T". Il primo vano ha un soffitto a doppio spiovente. Tra gli ipogei più interessanti è la tomba VI, pluricellulare e con due ingressi: in realtà si tratta di due ipogei unificati in antico. Il primo ipogeo, a "T", ha il "dromos" orientato a NE, una piccola anticella,una cella maggiore rettangolare e due vani laterali. Una coppella emisferica è realizzata nel pavimento dell'anticella.
Il secondo ipogeo, in origine formato da un corridoio orientato a SE, da un'anticella e da una cella, divenne in seguito un ambiente unico con la cella del primo ipogeo; un ulteriore vano decentrato completava la planimetria. La tomba VII è pluricellulare con piccolo corridoio volto a E. L'anticella e la cella maggiore, disposte a "T", presentano pianta quadrangolare con soffitto piano; dalla cella principale si accedere, sul lato destro, ad un vano rettangolare. Nella area antistante la tomba sono presenti due piccoli menhir a sezione piano-convessa, (m 1 x m 0,40 e m 0,72 x m 0,40) non "in situ", che in origine proteggevano o segnalavano la tomba. La tomba VIII, che ha restituito una bella statuina di dea-madre, presenta interessanti elementi architettonici scolpiti sulle pareti. Ha un piccolo "dromos" orientato ad E e un vestibolo a pianta irregolare con tracce di decorazioni (cornici?) scolpite sulle pareti laterali. L'anticella, quadrangolare, simula sul soffitto - con rilievo piatto - un tetto ligneo a travetti paralleli; sulla parete di fronte all'ingresso, da cui si accede alla cella maggiore, corrono due fasce piatte sovrapposte sotto la linea del soffitto, mentre al lati del portello sono due riquadri ribassati e incorniciati. Nelle pareti laterali, una fascia piatta delimita un pannello rettangolare con una coppia di corna "a barca" in rilievo. Nella cella successiva - di maggiori dimensioni - il soffitto imita un tetto di capanna con trave di colmo e sette travetti per spiovente. Le pareti mostrano decorazioni con motivi a lesene, fasce e zoccoli; lunghe corna "a fascia" sovrapposte, una falsa porta incorniciata da due stipiti rilevati con l'architrave sottolineato da due ampie corna curvilinee "a fascia", altri riquadri e protomi taurine "a fascia". Gli altri tre vani sussidiari sono rettangolari e privi di decorazioni. La tomba IX, orientata a S, presenta un "dromos" e un padiglione. Dal portello, con profondo rincasso, si accede all'anticella quadrangolare e alla cella rettangolare, disposte a "T". Sul pavimento dell'anticella si nota una coppella emisferica, mentre al centro della cella è presente un focolare rituale formato da un cordone circolare in rilievo e da una piccola coppella centrale. Sulla parete laterale della cella maggiore si apre l'ingresso ai vani secondari quadrangolari coassiali. Altre coppelle si notano sulla roccia nell'area antistante l'ipogeo. Lo scavo ha restituito materiali ceramici attestanti una lunga frequentazione del sito, dal Neolitico finale all'Eneolitico fino al Bronzo antico (culture di Ozieri, del Vaso Campaniforme, di Bonnanaro). Nota fin dal 1903, la necropoli è stata scavata nel 1987-88 da Giovanni Maria Demartis.



Area archeologica di Puttu Codinu
La necropoli a domus de janas è costituita da nove ipogei. Le sepolture sono collocate su due affioramenti rocciosi, in un'area di colline e valli in prossimità del fiume Temo e del rio Curos, nella Sardegna nord-occidentale.

Informazioni Esiste un servizio di visite guidate, esteso al Nuraghe Appiu. A Villanova Monteleone è possibile visitare anche il Museo Civico Etnografico.
Telefono: 079 960406/607; 338 1585752
Gestione: Società coop Laborintus a r.l., via Grazia Deledda 38, Villanova Monteleone

Orario: estivo aree archeologiche 8,30-12,30 e 15,30-19,30; museo 8,30-12,30 e 17,00-21,00 (lunedì chiuso se non festivo); invernale aree archeologiche 8,30-12,30 e 13,30-17,30; aprile-maggio 8,30-12,30 e 14,30-18,30; museo 8,30-12,30 e 16,30-20,30 (lunedì chiuso se non festivo)
Biglietto: € 1,50 (necropoli), € 1 (comitive), € 1 (museo); visita guidata ai tre siti € 4
E-mail: laborappiu@tiscali.it

Villanova Monteleone si trova nella parte nord occidentale della Sardegna. Il suo territorio ha un'estensione che supera i 200 km quadrati. E' un paese particolare, che, pur essendo in alta collina, a quasi 600 metri, ha la caratteristica di avere vicini il lago del Temo e la spiaggia di Poglina, a 16 km dal paese.
Villanova Monteleone si trova nella parte nord occidentale della Sardegna. Il suo territorio ha un'estensione che supera i 200 km quadrati. E' un paese particolare, che, pur essendo in alta collina, a quasi 600 metri, ha la caratteristica di avere vicini il lago del Temo e la spiaggia di Poglina, a 16 km dal paese.
Paesaggio e Territorio
Il Comune di Villanova Monteleone si estende a occidente tra i comuni di Alghero e di Bosa. Bagnato dal mare per una lunghezza di 14 chilometri, con coste alte e molto frastagliate, che vanno da "Poglina" a "Sa Murena". Una caratterista spiaggia è posta in una piccola insenatura detta della "Torre Abbandonata", vicino alla quale sorge la chiesa della Speranza, conosciuta per i bei calcedoni azzurrastri concrezionati in forma di stalattiti e stalagmiti di grande bellezza. Le alture delle coste raggiungono i 500 metri e da esse scendono ripidi torrenti stagionali che in località "S'Istrampu de su Segnore" formano una cascata di tutto rispetto. Il territorio raggiunge la massima altezza (718 m) nella punta detta "Pedra Ettori", "Pietra della Vittoria", a memoria di una vittoriosa battaglia degli abitanti del luogo contro i predatori turchi; la zona è oggi anche conosciuta come "Pigada de sos Turcos" (Salita dei Turchi). Altri colli importanti sono Monte Fulcadu, Monte Cuccu e Monte Ruju. Una menzione speciale spetta al Monte Minerva (644 m) per la sua importanza storica e per la sua bellezza; esso è infatti un imponente bastione con una sommità piatta e orizzontale dalle pareti di trachite alte e a precipizio, intercalata da formazioni tufacee più tenere; completamente isolato su un vasto altopiano che si protende sulla parte orientale.
Un'escursione su questi colli è consigliabile, alla scoperta di bellezze naturali, angoli incontaminati ricchi di sorgenti; per gustare le specialità gastronomiche tipiche nei numerosi agriturismo della zona. Molte di queste sorgenti alimentano il fiume Temo che nasce dal monte Pedra Ettori, attraversa il suo territorio fin quasi a toccare l'abitato del paese e, ripiegando a Sud, va a sfociare nel mare di Bosa. Caratteristica è la strada che da Alghero porta a Villanova, detta Scala Piccada, sulla quale, fino a qualche anno fa si disputava un'interessante gara automobilistica. Arrivati alla cantoniera, si può godere del bellissimo scorcio panoramico sulla Riviera del Corallo, chiuso all'orizzonte dal promontorio di Capo Caccia, che gli abitanti del luogo chiamano "Il Gigante addormentato", per la forma di uomo dormiente che assume la roccia. Se si passa di qui verso il tramonto, il dominio visivo che vi si scorge è davvero suggestivo e di notevole impatto emotivo. A sud, lungo questa strada, si stagliano sul mare le aspre e solitarie distese di Capo Marargiu.
Il territorio di Villanova è stato abitato in epoca molto più antica della nascita del centro urbano. Sono presenti, infatti, numerosissimi siti archeologici di notevole importanza. Il centro abitato sorge sulle pendici del colle di Santa Maria, a un'altezza s.l.m. che va da 567 a 600 m., lungo la S.S. 292 Nord-Occidentale sarda. Nel paese sono censiti circa 2.565 abitanti, con una tendenza caratterizzata da una forte emigrazione verso zone che offrono maggiori opportunità di lavoro. Nei periodi di maggiore espansione demografica il centro abitato ha registrato la presenza di circa 6.000 residenti (1911-1934). Si presenta al visitatore collocato su un ampio anfiteatro naturale, dal quale si può ammirare il vasto e stupendo panorama sull'Anglona e sulla Gallura, da Castelsardo a Osilo, dal monte Limbara fino a tutto il Logudoro. Costituito da case in pietra calcarea e lavica il centro storico si presenta con stretti vicoli, piccoli slarghi e scalinate in selciato. Costruite su diversi piani le abitazioni danno un grande senso di ordine invitando il visitatore a camminare con lo sguardo all'insù. La struttura urbanistica più antica risale al Medioevo. Le origini del paese sono controverse.
La presenza di siti prenuragici e nuragici fanno propendere per una datazione molto antica: 2000-1800 a.C. Ma, il nome del villaggio logudorese (Villanova) appare per la prima volta nel Basso Medioevo, nel 1364, citato in un documento storico con altri villaggi vicini. Solo in seguito, il centro viene chiamato con entrambi i nomi di Villanova Monteleone. Questo avvenne dopo il 1436, quando gli abitanti del borgo di Monteleone, dopo un lungo assedio da parte degli eserciti aragonesi, sassaresi e bosani, si trasferirono in un territorio ricco di boschi e di sorgenti e fondarono "La Villa Nuova di Monteleone".

Nuraghe Complesso dell'Appiu Villanova Monteleone come arrivare dove andare, cosa vedere.
Il Nuraghe Appiu e l'Area archeologica a Villanova Monteleone

Come arrivare Da Alghero si prende la SS 292 che porta direttamente a Villanova Monteleone. Si attraversa il paese e si prosegue lungo la SP 12 in direzione di Bosa. Percorsi circa 10 km, si svolta nella stradina che porta al Monte Cuccu e si continua per altri 2 km fino al sito. Il parco è immerso in uno stupendo paesaggio incontaminato della costa NO dell'isola, con boschi di sughere e lecci ed una distesa di montagne che si affacciano a precipizio sul mare.

L'area archeologica comprende un nuraghe complesso, il nuraghe Appiu, situato ai piedi del monte Cuccu, rivolto verso il mare, trilobato, crollato esternamente, ma con all'interno tre ampie stanze rimaste intatte; un villaggio annesso al nuraghe, di circa 200 capanne; un altro nuraghe, monotorre; una tomba di giganti e due dolmen di piccole dimensioni. Nei dintorni si trovano anche un circolo megalitico e un tempio "a megaron". Gli scavi del villaggio hanno messo in luce capanne in gran parte non comunicanti tra loro, che si affacciano su vari cortili. Hanno pianta circolare o quadrangolare e sono costruite con filari di pietre sovrapposte e legate con malta di fango e inzeppature. Come attestano i ritrovamenti di giare, macine, pietre per affilare, mortai, pestelli, coti, schegge di selce e ossidiana, falcetti in bronzo, vasi askoidi, spiane, tegami, fusi e pesi da telaio, oltre che abitazioni, le capanne erano luoghi di conservazione delle derrate alimentari e di svariate attività: cottura di vasi, lavorazione della lana, macinazione dei cereali. Non si escludono in alcuni casi anche funzioni cultuali. I dati strutturali e stratigrafici, nonché lo studio dei materiali rinvenuti consentono, allo stato attuale delle ricerche, di datare il complesso tra il 900 e l'800 a.C, inizi dell'età del Ferro. Le prime campagne di scavo, del 2001-03, hanno messo in luce quindici capanne del villaggio annesso al Nuraghe Appiu.

Il Nuraghe Appiu e l'Area archeologica a Villanova Monteleone
Il Nuraghe Appiu e l'Area archeologica a Villanova Monteleone
Centro storico di Villanova Monteleone
Autore: Dettori Antonia
Raccolta: Poesia estemporanea
E' parte di: Luoghi di poesia
Comune: Villanova Monteleone
Argomento: Ambiente e territorio, Letteratura
Data di realizzazione: 2005
Proprietario della risorsa: ISRE
Locazione della risorsa: Nuoro

La raccolta di fotografie dedicata alla poesia estemporanea è stata realizzata nella primavera del 2005 da Antonia Dettori su commissione del Comune di Villanova Monteleone (SS) in occasione del centenario della nascita di Remundu Piras, poeta improvvisatore nato a Villanova Monteleone il 29 ottobre 1905. Per la commemorazione dell'evento fu allestita a "Su Palatu e sas iscolas" la mostra fotografica di immagini in b/n, intitolata "Logos de ammentu / Luoghi della poesia improvvisata". Attraverso il linguaggio delle immagini, l'autrice ha cercato di dare una lettura personale e contemporanea dei luoghi che hanno visto crescere e svilupparsi la cultura dei "cantadores". Il reportage è organizzato su tre livelli: i ritratti dei poeti, i paesaggi dei luoghi dove è nata la poesia estemporanea e l'atmosfera che l'ha ispirata. Un viaggio attraverso i luoghi, i paesaggi e gli uomini, dai più giovani agli anziani, che si dedicano tuttora al verso ritmato.

Pòglina - Spiaggia Corallo a Villanova Monteleone
Pòglina - Spiaggia corallo
La cala si estende per circa 400 metri, ricoprendosi di sabbia chiara impalpabile come la farina, la cui traduzione in sardo ("poddine") è proprio la radice linguistica del nome di Pòglina. La finezza della rena si combina con un mare dai toni turchesi, spesso mosso da venti che lo rendono ambito dagli appassionati di windsurf e surf.

Come arrivare Pòglina si trova a Marina di Villanova, località del comune di Villanova Monteleone, poco più a sud di Alghero. E' raggiungibile percorrendo la provinciale 49 Bosa – Alghero, e seguendo l'indicazione della spiaggia visibile subito dopo il cartello di Villanova Monteleone.

La spiaggia è molto attrezzata per un'utenza che desideri servizi diversificati. Prima di tutto dispone di un ampio e capiente parcheggio che favorisce un facile accesso ad un ampio numero di bagnanti, compresi i diversamente abili. In secondo luogo è munita di albergo, bar e ristorante che consentono di trascorrere un periodo di vacanza all'insegna della comodità e del relax, anche in compagnia dei bambini. Se il fondale è basso e quindi adatto ai giochi dei bimbi, bisogna tuttavia prestare attenzione agli scogli affioranti in un mare spesso mosso, che richiede particolare sorveglianza sui piccoli turisti. A rendere la spiaggia molto frequentata, soprattutto da famiglie, contribuisce anche la possibilità di noleggiare sdraio, ombrellone e patino, con cui partire all'esplorazione della bella distesa marina. Ma soprattutto, la spiaggia è amata da chi esplora i fondali del mare, che vi si possono immergere, con pinne e bombola, per andare alla scoperta di mondi ricchi di sorprese.
Come arrivare alla spiaggia di Pòglina che si trova a Marina di Villanova località turistica del comune di Villanova Monteleone poco più a sud di Alghero.
 

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