Tempio Su Tempiesu
Su Tempiesu è un monumento di eccezionale interesse in quanto costituisce l'unica testimonianza originale delle strutture in elevato e della copertura dei pozzi e delle fonti sacri nuragici. In questo caso si tratta di una fonte sacra, in opera isodoma, edificata con conci di trachite e di basalto perfettamente lavorati e connessi con l'ausilio di grappe di piombo.
Come arrivare
Da Cagliari-Sassari-Olbia, lungo la SS 131bis in direzione Nuoro, vi sono due possibilità:
1. Uscita diretta per Orune, poi SP 51 (km 12).
2. Uscita per Nuoro, poi innesto per la SS 389 Bitti-Orune (km 25).
Dal paese di Orune, seguire le indicazioni per ‘Fonte sacra Su Tempiesu’ distante circa km 5.
Dal centro ricettivo si arriva al monumento seguendo un originale percorso naturalistico di 800 mt.
"Il monumento risulta addossato all’incisione interposta fra due ripide pareti di roccia di scisto dove è stata captata e incanalata la vena d’acqua che alimenta il pozzo sacro. II tempio è costruito interamente con blocchi di trachite perfettamente lavorati a martellina, squadrati e tagliati in modo obliquo nella faccia a vista, tranne quelli utilizzati per i filari del timpano. I conci presentano lunghe appendici a coda che consentivano la messa in opera con incastri alternati, senza l’uso di malta di coesione. Alcuni blocchi della copertura presentano delle protuberanze mammilliformi. L’edificio è costituito da un vestibolo a pianta rettangolare, leggermente strombato verso l’esterno e con il pavimento in lieve pendenza realizzato con grandi lastroni di trachite che si congiungono perfettamente [...]" (dal capitolo "Il Monumento")
Alla prima biforcazione, dopo km 2.3 di strada a fondo naturale, si tiene a destra, in salita, e al bivio successivo ancora a d., scendendo ripidamente lungo il fianco dell’altopiano con ampia vista sui territori di Oliena e di Dorgali. Segue, km 5.1, un quadrivio dal quale si continua direttamente verso Sud, evitando le diramazioni laterali. Dal km 7.6 si fiancheggia sulla sinistr una recinzione metallica, varcandola poi attraverso l’accesso che vi si apre; la carrareccia scende ancora più ripida in un vallone terminando, km 8.5, all’altezza di una casetta, donde per un sentiero sempre in discesa si raggiunge a piedi il tempio a pozzo Su Tempiesu. Addossato all’incisione interposta fra due ripide pareti vallive, dove sgorga la sorgente, il monumento fu scoperto nel 1953 e scavato solo in parte; la successiva campagna di scavo avvenne negli anni 1981-86 a cura della Soprintendenza di Sassari. Per l’isodomia delle sue strutture e per il tipo di materiali impiegati, presenta analogie con altri templi a pozzo (Pèrfugas, Paulilàtino, Serri) che ne assegnano la datazione al sec. IX a.C. Costruito con blocchi di basalto perfettamente lavorati a martellina, squadrati e tagliati in modo obliquo nella faccia a vista, è costituito da un vestibolo rettangolare coperto da due archi monolitici uniti da un piccolo solaio di lastroni che, insieme agli archetti, formano una copertura a botte. Nelle pareti laterali sono ancora visibili due banconi e due stipetti rettangolari che probabilmente venivano utilizzati come piano d’appoggio di oggetti votivi. Nel pavimento del vestibolo, realizzato anch’esso con lastroni di trachite basaltica, è scavato un canaletto di deflusso che raccoglie le acque traboccanti dal pozzo e le conduce, attraverso un altro canaletto di steatite finemente lavorato, al secondo pozzetto di raccolta, destinato ad accogliere le offerte votive e riproducente in scala molto ridotta il pozzo maggiore. Dal vestibolo, attraverso una scaletta trapezoidale composta da 4 gradini, si arriva all’imbocco del vano coperto da una piccola «thòlos» del diametro di cm 60 alla base, alta m 2, costituita da 11 file di conci di trachite basaltica perfettamente aderenti. In antico tutte le giunture dei blocchi erano saldate da una colata di piombo fuso che impediva la trasudazione dell’acqua. Una singolare copertura a doppio spiovente, unica in Sardegna, che nasce dalla parete rocciosa, ricopre il monumento in tutte le sue parti; la facciata, che si erge in altezza m 3.63, ha un timpano triangolare che termina con un fastigio costituito da un concio piramidale nel quale erano infisse 20 spade di bronzo fissate negli incavi da piombo fuso.