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Sorso :: Comune della Provincia di Sassari, il paese si affaccia sul Golfo dell'Asinara; la sua costa, con le famose spiagge di Marina di Sorso e di Platamona, si estende per circa 18 km. Nei fertili terreni circostanti si coltivano frutta e ortaggi, ma soprattutto l'olivo e la vite. - Le Vie della Sardegna :: Partendo da Sassari Turismo, Notizie Storiche e Attuali sulla Sardegna, Sagre Paesane e Manifestazioni Religiose, Cultura e Cucina Tipica Sarda, Monumenti da visitare, Spiagge e Montagne dell'Isola. Turismo in Sardegna, itinerari enogastrononici e culturali, suggerimenti su B&B, Agriturismi, Hotel, Residence, Produttori Prodotti Tipici, presenti nel territorio. Informazioni e itinerari su dove andare, cosa vedere, dove mangiare, dove dormire sul Portale Sardo delle Vacanze e dell'Informazione. Sardegna Turismo dove andare e come arrivare, tutte le notizie che vuoi conoscere sull'Isola più bella del Mediterraneo. Scopri sul Portale Le Vie della sardegna le più belle località turistiche dell'Isola e la loro storia, i personaggi illustri e di cultura nati in terra Sarda.

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Sorso :: Comune della Provincia di Sassari, il paese si affaccia sul Golfo dell'Asinara; la sua costa, con le famose spiagge di Marina di Sorso e di Platamona, si estende per circa 18 km. Nei fertili terreni circostanti si coltivano frutta e ortaggi, ma soprattutto l'olivo e la vite.

Località > Sassari
La parrocchiale di San Pantaleo e alle spalle della chiesa la Piazza Vittorio Emanuele foto storica di Sorso. Informazioni Storico-Culturali e Turistiche su Sorso e i monumenti da visitare.
Sorso
Immerso nel verde e a due passi dal mare, Sorso gode di una collocazione geografica di notevole valore paesaggistico. Il paese si affaccia sul Golfo dell'Asinara; la sua costa, con le famose spiagge di Marina di Sorso e di Platamona, si estende per circa 18 km. Nei fertili terreni circostanti si coltivano frutta e ortaggi, ma soprattutto l'olivo e la vite.

Abitanti: 13.617
Superficie: kmq 66,93
Provincia: Sassari
Municipio: piazza Garibaldi, 1 - tel. 079 3392200
Guardia Medica: via Tiziano, 1 - tel. 079 3056015
Polizia Municipale: piazza Garibaldi, 1 - tel. 079 3390172/4
Biblioteca: via Siglienti - tel. 079 3055012
Ufficio postale: via Tiziano - tel. 079 353679
Cosa vedere e cosa visitare a Sorso, Sorso Turismo Dove dormiere e dove mangiare.
Sorso da scoprire
Situato a nord di Sassari, a circa dieci chilometri dal capoluogo, al centro di una cerchia di oliveti e vigneti, il comune di Sorso fa parte del territorio nord occidentale del Sassarese. Il paese dista pochi minuti dal mare e il tratto costiero è sabbioso e ricco di dune, con una folta vegetazione di pini, ginepri e palme nane; inoltre, vi si trova lo stagno di Platamona, ricco di rare specie ornitologiche. Frequentatissima la lunga Marina di Sorso con le sue bianche spiagge. Le origini di Sorso sono antiche: in epoca preistorica e nuragica il suo territorio fu certamente abitato come attestano numerosi siti archeologici di notevole interesse, comprendenti anche le rovine di alcuni nuraghi nonché il pozzo sacro di Serra Niedda. All'epoca romana risale la villa di "Santa Filiddiga", in prossimità del mare, che fu abitata anche in epoca vandalica e bizantina. Nel periodo giudicale, il paese entrò a far parte del Giudicato di Torres. Il centro storico di Sorso, d'impianto medievale, è chiamato Bicocca e si articola in corti con abitazioni di semplice architettura costruite con calcare tufaceo proveniente dalle cave della zona. Al culmine della via principale, Corso Vittorio Emanuele, sorge la Parrocchiale di San Pantaleo, intitolata al patrono del paese, edificata nel 1836. Tra le specificità tipiche di Sorso c'è la lingua. Il paese infatti contrariamente ai comuni circostanti, si caratterizza per l'originale parlata dei suoi abitanti. Il dialetto ha una struttura linguistica che deriva dal logudorese misto ad elementi non sardi ed influenze corse. Si tratta di un misto tra sardo, toscano e genovese. Tra le prelibatezze della produzione sorsense sicuramente i vini pregiati, dal vermentino al moscato, l'olio e i gustosissimi dolci della tradizione come i "Papassini" e "Li cozzuli di Saba". Sorso è anche il paese natale di Salvatore Farina scrittore di grande fama tra i fondatori del Corriere della Sera.

Sorso la neoclassica Parrocchiale di San Pantaleo Patrono del paese del nord Sardegna risalente al XIX secolo, storia e informazioni turistiche su questo Edificio.
Come arrivare Sorso è situato a 10 km da Sassari in direzione N, affacciato sull'incantevole golfo dell'Asinara. Il pittoresco centro storico di Sorso comprende diversi monumenti architettonici di certo valore storico e artistico, edificati tra la fine del Quattrocento e la prima metà dell'Ottocento. La chiesa si trova al culmine della via principale, corso Vittorio Emanuele.
Descrizione La parrocchiale di San Pantaleo, intitolata al patrono del paese, fu edificata nel 1836 dal sassarese Antonio Cano nello spazio in cui sorgeva l'antica parrocchiale, di cui riutilizzò i materiali. La facciata era quasi terminata nel giugno del 1840 ma l'improvvisa scomparsa del progettista, tre mesi più tardi, provocò un rallentamento dei lavori. L'incarico di portare avanti la fabbrica venne affidato agli architetti sassaresi Francesco Agnesa e Angelo Maria Piretto, ma numerose interruzioni e dispute caratterizzarono il proseguo. Seppur non ancora terminato, l'edificio venne aperto al culto nel 1856. La chiesa si ispira a canoni neoclassici. Presenta una pianta centrale imperniata su un'ampia cupola emisferica ma con l'asse trasversale leggermente più corto di quello longitudinale, ulteriormente prolungato dal profondo presbiterio absidato. Quattro cupolette ellissoidali coprono i vani agli angoli dell'edificio mentre nel vano presbiteriale trova spazio un'altra cupola emisferica. Oltre allo scenografico gioco dei profili delle cupole e della torre campanaria, costruita solamente nel 1899, l'esterno è caratterizzato dall'andamento sinuoso delle absidi e dalla bianca facciata, a due livelli, scandita da lesene e coronata da un fastigio curvilineo. Le nicchie accolgono statue degli Apostoli, dello stesso Cano, mentre nei nicchioni all'interno dell'edificio sono collocate statue in stucco raffiguranti gli apostoli realizzate da Salvatore Demeglio e datate 1858. Il San Pantaleo di Sorso è considerato, nonostante alcune incoerenze imputabili alle travagliate vicende costruttive, il massimo raggiungimento del frate architetto sassarese.
Storia degli studi Una rassegna degli studi si trova nella bibliografia relativa alla scheda nel volume della "Storia dell'arte in Sardegna" sull'architettura sei-ottocentesca (1992).



Chiesa di Santa Filitica a Sorso informazioni storiche e turistiche.
Chiesa di Santa Filitica a Sorso informazioni storiche e turistiche.
Area archeologia Santa Filitica
Come arrivare Si imbocca la SS 200 (Sassari-Santa Teresa Gallura) sino a Sorso. Da qui si imbocca la SP 130 verso il mare. La località Santa Filitica è nel territorio comunale di Sorso, a pochi m dal mare, sulla linea di costa tra i fiumi Silis e Pedras de Fogu. Il toponimo della zona, nota come Santa Filitica, fa riferimento alle sante martiri africane Felicita e Perpetua, il cui culto è poco attestato in Sardegna.
Descrizione Il complesso è costituito da ambienti di una villa romano-imperiale, che rappresenterebbero la prima fase dell'impianto, da un edificio cruciforme riutilizzato come luogo di culto cristiano e da due distinti abitati rustici di età vandalica e bizantina. Nella villa romana gli scavi archeologici hanno, per ora, messo in luce una cisterna ed alcuni ambienti, tra cui un grande vano rettangolare con pavimento decorato a mosaico (datato tra il III ed il IV secolo d.C.), collegato ad ambienti minori e ad una vasca di forma esagonale, probabilmente pertinenti ad un impianto termale. Il rinvenimento di parti di lucerne e ceramiche, che recano impressi simboli cristiani, quali croci e crismon (V-VII secolo), e la trasformazione di alcuni ambienti della villa in luogo di culto testimoniano l'affermazione del cristianesimo. Infatti, ad E del vano mosaicato si trova un piccolo edificio a pianta cruciforme absidata, orientato a S e con ingresso a N, conservato per buona parte dell'elevato, fino ai primi corsi della volta dell'abside. La struttura doveva far parte dell'impianto termale della villa romana, vista la presenza di una vasca con "suspensurae" ed intercapedini parietali per la circolazione dell'aria calda nel braccio E. Non è, tuttavia, ancora chiaro se l'abside ed il braccio N facessero parte dell'impianto originario o siano stati aggiunti successivamente. È probabile che, quando l'edificio cessò di funzionare come impianto termale, sia stato trasformato in luogo di culto cristiano, a servizio degli abitanti del piccolo insediamento. L'abbandono dell'edificio è databile tra la fine del VI e gli inizi del VII secolo, quando il piano di calpestio dell'area fu rialzato da sabbie alluvionali. Su questo livello si imposta un nuovo insediamento, costituito da case in muratura a secco, a schiera su quattro lati intorno all'edificio cruciforme, che in questa fase viene utilizzato come luogo di sepoltura. All'ultimo periodo di vita del villaggio bizantino è pertinente una bolla in piombo del papa Nicolò I (858-867), rinvenuta nel braccio N dell'edificio cruciforme, in uno strato appartenente all'ultima fase funeraria del luogo. L'insediamento restò attivo sino alla piena età bizantina, come testimoniano i reperti, che rimandano a relazioni con l'Africa, con l'Oriente e con l'Italia settentrionale. Sono, inoltre, documentate attività artigianali legate ai bisogni della comunità, quali la tessitura, la produzione di ceramiche d'uso comune e di manufatti in osso.
Storia degli scavi L'inizio delle indagini archeologiche risale al 1980. Dal 1982 al 1989 si sono susseguite brevi campagne di scavo a cadenza annuale. Le ricerche sono riprese nel 1997.


Nuova campagna di scavi a Santa Filitica:
gli archeologi riprendono le ricerche nel  Villaggio Bizantino.
L'Amministrazione comunale di Sorso collabora con l'Università di Sassari e la  Soprintendenza per i beni archeologici per le provincie di Sassari e Nuoro alla realizzazione del nuovo progetto di ricerca nell’insediamento romano-altomedievale di Santa Filitica, con il duplice obiettivo di implementare le conoscenze sulla storia del sito e di promuoverne la valorizzazione nell’ambito di un circuito turistico-archeologico più ampio, in quanto parte di un contesto territoriale che vanta la presenza di altri rilevanti evidenze archeologiche: Serra Niedda per la protostoria e Geridu per il Medioevo. Il complesso romano e alto-medievale di Santa Filitica è ubicato a Sorso, a pochi metri dal mare, lungo la linea di costa tra Porto Torres e Castelsardo e più precisamente tra le località Marritza e Lu Bagnu. Le precedenti campagne di scavi, condotte tra il 1982 e il 2004, hanno evidenziato un insediamento pluristratificato, costituito dai resti di una villa di età romana imperiale, di un abitato di fine V-VI secolo e di un villaggio di età bizantina, che interessano complessivamente un arco cronologico piuttosto ampio, compreso almeno tra il III e il IX secolo. Questa nuova campagna di scavi è volta a  riprendere le indagini  a partire dal villaggio bizantino,  di cui è già stata rilevata una serie di strutture, per verificarne l’estensione e per  procedere in seguito a mettere ulteriormente in luce l’impianto originario della villa.
«A distanza di dieci anni dall'ultima campagna di scavi, ritorniamo in questo luogo che ci è tanto caro». Racconta la dott.ssa Elisabetta Garau, archeologa e docente dell'Università degli Studi di Sassari. «L’iniziativa nasce da uno sforzo congiunto tra l’Università degli Studi di Sassari e la Soprintendenza per i beni archeologici, il Comune di Sorso e il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. Il progetto si prefigge la ricostruzione delle varie fasi del contesto insediativo e la valorizzazione e fruizione dello stesso. Intendiamo  seguire un percorso multidisciplinare che preveda il coinvolgimento e la stretta collaborazione di specialisti diversi. In tal senso abbiamo previsto uno scavo archeologico, rivolto agli studenti dei corsi di laurea triennale in Scienze dei Beni culturali e magistrale in Archeologia, per il quale è stata affidata la concessione biennale (anni 2014-2015), rinnovabile, al Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione,  dell’Università degli Studi di Sassari, da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Le ricerche coinvolgono altresì specializzandi, assegnisti e dottorandi di ricerca dell’Università degli Studi di Sassari e di Madrid. La strategia d’intervento è volta innanzitutto a riprendere le indagini nelle aree 2000 e 5000 per verificare l’estensione del villaggio bizantino, proseguire quindi con lo studio archeologico e archeometrico dei materiali, valorizzare e divulgare i risultati delle indagini. Rispetto a questi obiettivi le ricerche sono inquadrabili nella prospettiva di un piano pluriennale. Ad oggi,abbiamo previsto un primo intervento e una successiva ripresa nel 2015.»
«L'Amministrazione Comunale condivide e promuove il progetto, ritenendo che sia non solo opportuno, ma necessario investire sulla salvaguardia del nostro patrimonio storico-archeologico. » Spiega il sindaco, Dott. Giuseppe Morghen «La ripresa degli scavi nel sito di Santa Filitica è un'importante manifestazione di interesse e di valorizzazione del nostro territorio, che si configura così nelle sue sfaccettate valenze, come luogo dalle molteplici potenzialità. L'impegno dell'Amministrazione è volto a sostenere  l'iniziativa, offrendo l'ausilio della struttura per la parte logistica, in questa prima fase di avvio dei lavori. Auspichiamo di poter continuare su questa linea, affinché il sito venga restituito al territorio e alla comunità, valorizzato in tutta la sua complessità.»
«E' intento dell'Amministrazione valorizzare i siti di interesse culturale, di cui il nostro territorio è ricco. La collaborazione con l'Università degli Studi di Sassari e la Soprintendenza  per i beni archeologici  è  un passo importante per raggiungere tale obiettivo.» sottolinea l'Assessore alle Cultura e al Turismo, Dott. Angelo Spanu «Nello specifico, in questa prima fase, abbiamo dato  all'equipe della dott.ssa Garau il nostro supporto logistico, collocando  un serbatoio e approvvigionandolo  con acqua potabile e provvedendo allo smaltimento della terra di riporto dello scavo.»
La campagna di scavi proseguirà nel 2015, seguendo il progetto biennale di ricerca e indagine nel sito di Santa Filitica.


Pozzo sacro di Serra Niedda
Come arrivare Uscire da Sassari e prendere la S.S. 200 per Castelsardo. Superato l'abitato di Sorso, proseguire ancora per circa 2 km sino a raggiungere il santuario nuragico. L'area archeologica è ubicata nel retroterra del golfo dell'Asinara, nella Sardegna settentrionale.
Descrizione Il complesso comprende un pozzo sacro intorno al quale si dispongono un edificio in opera isodoma e diverse capanne edificate in tempi successivi. Il tempio a pozzo è costituito - secondo moduli architettonici ricorrenti in questo tipo di monumenti - da una cella a pianta circolare accessibile mediante una scala rivolta ad O; l'edificio non presenta, viceversa, il vestibolo che in genere precede il vano scala. La camera del pozzo (diam. m 2), coperta a "tholos" e oggi svettata (alt. massima residua m 4,40), è scavata nella roccia e presenta il pavimento leggermente concavo e piuttosto irregolare. La scala (largh. m 1,20; lungh. m 3,35; prof. m 3,30) discende alla camera con quattordici gradini, dei quali undici realizzati con lastre di calcare e gli ultimi tre scavati nella roccia. Il vano, oggi privo della copertura, segue un andamento semicircolare, insolito in questa tipologia monumentale. A circa sette metri dal pozzo, in direzione N, si trova la costruzione in opera isodoma. L'edificio, conservato per un solo filare, presenta un'ampia camera circolare (diam. m 6), dalla quale si diparte un corridoio strombato (lungh. m 9). È difficile dire quale fosse la funzione dell'edificio. Tra i due monumenti principali, è situato un monolite cilindrico in calcare (diam. m 0,80; alt. m 0,55), privo della parte superiore e forse interpretabile come altare. Un'ulteriore struttura è presente al limite SO dell'area archeologica: si tratta di una cisterna scavata nella roccia e riutilizzata, forse in età medievale, come Altre costruzioni si sviluppano aldilà della area scavata documentando la complessa articolazione ed estensione del sito. Il complesso è databile alla fine del Bronzo Medio – Bronzo Recente – Bronzo Finale – prima Età del Ferro. Il materiale archeologico rinvenuto nel corso degli scavi – soprattutto intorno al monolite - è costituito da oggetti votivi di bronzo (alcune figure di offerenti e offerte), resti ossei di animali sacrificati e materiali di età romana che testimoniano l'uso prolungato dell'area.
Storia degli scavi Il sito è stato scavato nel 1985-1988 da Daniela Rovina.

Il seicentesco santuario dedicato alla Madonna Noli me tollere cuore della religiosita della città di Sorso.
Eventi a Sorso

Carnevale, martedì e giovedì grasso. Sfilata di carri allegorici e maschere tradizionali.

Festa della Madonna Noli me tollere, 25-26 maggio.
Nei primi anni del secolo XIII la Sardegna era continuamente invasa dai pirati turchi saraceni che seminavano dappertutto devastazione e terrore e Sorso, come tante altre città e paesi dell’isola situati in vicinanza del mare, ne piangeva le inaudite oppressioni. Il 26 maggio 1208 a un povero muto, che si aggirava per la spiaggia, apparve una Bella Signora, la quale di comandò che ritornasse subito in paese e chiamasse clero e popolo per venire a prenderla, volendo stabilire ivi la sua dimora per proteggerli e difenderli dai nemici. Il muto si scusava con cenni di non potere eseguire quanto lei gli comandava, perché privo della parola; ma incoraggiato dalla Signora obbedì ed arrivato in paese poté manifestare quanto gli era accaduto, giacché gli fu sciolta la lingua, miracolo che confermò stupendamente la veridicità della sua missione. Clero e popolo accorsero devoti e festanti al luogo indicato e invece della Bella Signora trovarono la statua della Beata Vergine, che processionalmente, con ceri e canti di giubilo, trasportarono alla Chiesa Parrocchiale. L’indomani però non la trovarono più nel posto in cui l’avevano collocata. La ricercarono piangenti per due intere giornate, e finalmente un contadino la trovò sopra una pianta d’ulivo di un suo podere. Fu riportata alla parrocchia, ma il giorno seguente mancava di nuovo, fu ritrovata sulla medesima pianta avente sotto i piedi una pietra sulla quale erano scolpite queste parole: Noli Me Tollere. Da questo fatto si comprese che la Vergine voleva essere venerata in quel luogo ed aveva prescelto quel sito a trono delle future grazie che doveva spargere sul popolo e subito fu fatta solenne promessa di edificarle ivi una chiesa. Riportata la statua in Parrocchia qui essa vi stette fino al termine dei lavori della Chiesa che in vista delle larghe offerte, poté compiersi in meno di un anno, e quindi vi fu solennemente trasportata ed insediata. La chiesa primitiva aveva la facciata rivolta verso il mare ma fu ben presto abbattuta ed edificata l’attuale essendosi la Beata Vergine ripetutamente voltata verso il paese. Nella prima metà del secolo XVII – precisamente nel periodo che va dal 1608 al 1616 – ogni notte la campana di questa chiesa prese a suonare da sola, e nonostante fosse fissa, suonava a distesa, proprio come, nel cuore della notte, si sentiva suonare a Sassari la campana dei frati Cappuccini, da poco stabilitisi in quella città. Da questo nuovo prodigio e dallo strano modo di suonare della campana, si comprese che la Vergine chiamava ad ufficiar la sua chiesa i frati minori Cappuccini, i quali vi si stabilirono intorno al 1630. Il sommo pontefice Pio IX, con telescritto 20 giugno 1861, arricchì il santuario dell’indulgenza plenaria quotidiana perpetua, applicabile per i vivi e per i defunti. Il 26 maggio 1950 la Santissima Vergine Noli Me Tollere veniva incoronata dal capitolo Vaticano.



Marina di Sorso veduta aerea di Platamona.
Marina di Sorso
La spiaggia della Marina di Sorso può considerarsi una delle più suggestive spiagge della zona. La sua acqua cristallina, la sua sabbia costituita da granelli di sabbia bianca a grana fine e la vegetazione spontanea (ginepri, cardi, palme nane e gigli di mare) rendono quest'angolo di costa uno tra i più frequentati della zona. La spiaggia, molto estesa, è contigua a quella di Platamona, ed è lambita da un mare di un azzurro intenso. E' molto frequentata anche perché facilmente accessibile, attraverso diverse entrate a pettine che la congiungono alla strada principale, ed anche per il fatto che offre numerose comodità tra le quali l'ampio  parcheggio.
Come arrivare Marina di Sorso si trova nella località omonima, nel comune di Sorso. E' raggiungibile percorrendo la strada provinciale 81 da Platamona a Castelsardo.
Informazioni Turistiche La spiaggia dispone di svariati servizi di ristoro quali bar e ristoranti. Per i viaggiatori che vogliono soggiornare nella zona c'è la possibilità di pernottare nell'albergo che sorge presso la baia, mentre quelli che preferiscono una vacanza più avventurosa e indipendente possono portarvi le attrezzature adatte per campeggiare. Sulla spiaggia si trovano inoltre stabilimenti in cui si possono noleggiare patini con cui esplorare il tratto costiero. Nelle giornate ventose la spiaggia è meta ideale per gli appassionati di surf e di windsurf, mentre i suoi fondali limpidi sono un invito irresistibile per i subacquei. La pineta che sorge dietro le dune scherma e protegge le coltivazioni, soprattutto i vigneti, che producono vini molto pregiati.

Sorso uno scorcio della sua marina
 

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